Parlamento: mozione per utilizzo della blockchain nella PA

Stefano Capaccioli

L’Onorevole Baldassarre Marco  ha depositato alla Camera la Mozione 1/01564 del 29.03.2017 in cui richiede che il Governo si impegni:
4) a creare un gruppo di lavoro, coinvolgendo l’Agenzia per l’Italia digitale, l’Istituto nazionale della previdenza sociale e le start-up che si occupano di blockchain, per focalizzare ed approfondire le possibilità applicative di questa tecnologia per la pubblica amministrazione, in particolare per la tracciabilità delle erogazioni dei sussidi per la disoccupazione e per una maggiore trasparenza;
Auspichiamo che il Parlamento ed il Governo colgano questa occasione per intraprendere una strada innovativa, sfruttando le particolarità uniche derivanti dal protocollo Bitcoin/blockchain.
http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=1-01564&ramo=C&leg=17

Mozione 1-01564
presentato da
BALDASSARRE Marco
testo di
Mercoledì 29 marzo 2017, seduta n. 769
La Camera,
premesso che:
è sempre più forte la necessità di riformare e di rendere più efficienti i centri per l’impiego, i cui servizi sono carenti e spesso non idonei a contrastare l’attuale grave crisi economica e occupazionale e le ragioni della scarsa efficienza di tali enti pubblici si comprendono analizzando i dati relativi alle prestazioni minime che dovrebbero essere garantite al disoccupato che dichiari di essere immediatamente disponibile al lavoro, così come stabilito dal decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 181;
la percentuale di centri per, l’impiego in grado di svolgere le funzioni di orientamento e diagnostica dell’utente, promozione di misure per l’inserimento lavorativo, rinvio dell’utenza alla formazione… professionale, è pari al 77,3 per cento del totale e ciò è di per sé stesso indicativo, senza necessità di entrare nel merito di come tali funzioni siano svolte, ma la quota dei centri che erogano tali servizi nei tempi previsti dalla normativa si riduce al 48,7 per cento e scende addirittura al 24,2 per cento, ma con profonde differenze territoriali (34 per cento nel centro-nord e 10 per cento nel Mezzogiorno), se si prendono in considerazione fattori legati alla gestione delle informazioni, ossia agli strumenti essenziali per lo sviluppo delle prestazioni personalizzate previste dalla normativa vigente quali: l’adozione della nuova scheda anagrafico-professionale, l’adozione del sistema delle comunicazioni obbligatorie per aggiornare le informazioni sul lavoratore, nonché il trasferimento delle informazioni a un qualsiasi servizio per l’impiego per via telematica;
è un dato di fatto che le criticità rilevate nelle procedure dei centri per l’impiego dipendono, in particolare, dall’assenza di idonei standard minimi di prestazione dei servizi, nonché dalla mancanza di una chiara definizione delle competenze che il personale deve possedere per erogare servizi orientati alla persona, che deve essere sostenuta nelle difficili e diverse fasi di transizione del proprio percorso professionale e lavorativo;
l’attività cardine dei servizi pubblici per l’impiego è quella di comporre e gestire un insieme di sistemi e di procedure destinati al supporto e all’orientamento al lavoro, che devono essere in grado di supportare adeguatamente i molteplici passaggi caratterizzanti la vita professionale degli individui e di realizzare progressivamente una flessibilità del mercato, attraverso la fornitura personalizzata di servizi miranti a ridurre il più possibile il tempo di permanenza delle persone nella rischiosa condizione di inattività e di esposizione al lavoro sommerso. Tali attività devono essere svolte esclusivamente da personale in possesso di idonee competenze,
impegna il Governo:
1) ad assumere iniziative per favorire una maggiore formazione del personale dei centri per l’impiego ed aumentare il numero dei centri sparsi sul territorio nazionale, concentrando su di essi le politiche attive del lavoro;
2) a porre in essere iniziative volte a riattivare il pieno turnover per i dipendenti pubblici in modo da ringiovanire l’età media dei dipendenti della pubblica amministrazione, anche in funzione delle procedure telematiche sempre più presenti nel sistema;
3) ad aumentare la dotazione di materiale e di strumenti necessari dei centri per l’impiego per permettere ai dipendenti di poter svolgere la propria mansione, eliminando i disagi che subiscono tuttora gli utenti che si rivolgono ai suddetti centri nella speranza di poter trovare un’occupazione;
4) a creare un gruppo di lavoro, coinvolgendo l’Agenzia per l’Italia digitale, l’Istituto nazionale della previdenza sociale e le start-up che si occupano di blockchain, per focalizzare ed approfondire le possibilità applicative di questa tecnologia per la pubblica amministrazione, in particolare per la tracciabilità delle erogazioni dei sussidi per la disoccupazione e per una maggiore trasparenza;
5) ad assumere iniziative per aumentare le risorse per il fondo per le politiche attive del lavoro in base al numero dei potenziali beneficiari che ne dovranno usufruire.
(1-01564)

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